Il ruolo del ginecologo per la prevenzione dell’osteoporosi gravidica

Chi conosce l’osteoporosi gravidica?

MAMog lo ha chiesto per la prima volta a una platea illustre, di medici ginecologi e specialisti della salute della donna, partecipando l’11 marzo scorso al convegno “Nuove frontiere per il benessere e la salute della donna”. A conoscere la patologia prima del nostro intervento erano in pochissimi.

Eppure, l’osteoporosi gravidica è una condizione patologica che riguarda esclusivamente le donne nel delicato inizio della maternità, ossia in quel periodo in cui il ginecologo è una presenza costante nella vita della donna. Se il ginecologo conosce la patologia e ne riconosce i sintomi, allora può diventare l’angelo custode numero uno delle neomamme affette da osteoporosi gravidica. Perché, così come veglia sulla salute delle proprie pazienti per il diabete gestazionale, la gestosi e la depressione post-partum, può vigilare sui primi sintomi dell’osteoporosi gravidica e immediatamente intervenire, al primo dolore invalidante. Forse anche prima delle fratture vertebrali, che sono la devastante conseguenza dell’osteoporosi gravidica.

Il Professor Gambacciani, endocrinologo e specialista in ginecologia e ostetricia nonché presidente della Società Italiana della Menopausa, ha introdotto MAMog nel corso del proprio intervento. Presentando una relazione sui rischi di osteoporosi nella donna, ha mostrato che la fase della vita nella quale una donna rischia di incorrere in osteoporosi non è solo la menopausa, ma anche la gravidanza. Con il concreto rischio di fratturarsi.

I ginecologi sono ben consapevoli che con la menopausa le proprie pazienti si espongono ad un concreto rischio osteoporotico, e mettono in campo tutte le azioni necessarie per diagnosticare la patologia prima che questa si manifesti. Ma non accade questo tra gravidanza e parto. “Quanta prevenzione si potrebbe fare se ci si occupasse della salute delle ossa delle donne non solo dalla menopausa in poi, ma anche prima, molto prima, tra le donne in piena età fertile?” conclude il Professor Gambacciani.

Quali sono i sintomi dell’osteoporosi gravidica? Conoscerli per saperli riconoscere

Pensare ad una donna che ha appena partorito, che allatta il suo piccolo, e che rischia di fratturarsi per aver dato alla luce una nuova vita, è un’immagine che lascia turbati. Lo ha dimostrato il muto stupore dei presenti. Ma noi sappiamo che può succedere. E che il rischio di fratturarsi le vertebre in gravidanza non solo esiste davvero, ma concretamente accade con una frequenza molto maggiore di quanto si immagini.

Proprio per questo MAMog ha portato la propria testimonianza. Adriana, socia fondatrice di MAMog, in rappresentanza dell’associazione pazienti e di tutte le donne che soffrono di osteoporosi gravidica, ha parlato di dolore, diagnosi tardiva, solitudine. Ma anche di rinascita, perché sappiamo che tornare a stare bene, pur non essendo facile né veloce, è però possibile.

Parlando della sua esperienza personale, ha potuto raccontare l’esperienza di ogni paziente perché il dannato viaggio di ogni neomamma con la schiena spezzata, che diventa disabile, che urla dal dolore senza essere creduta, è uguale all’altro. Davanti a lei più di quaranta professionisti, molti dei quali scoprivano per la prima volta l’esistenza della patologia, per la prima volta hanno avuto la possibilità di ascoltare questo racconto dalla voce di chi lo ha vissuto sulla propria pelle. Sicuramente ognuno di loro d’ora in avanti prenderà in considerazione in modo completamente diverso una donna in stato di gravidanza o nei mesi successivi al parto che lamenta dolori invalidanti alla schiena.

A cosa serve informare sull’osteoporosi gravidica?

Fare formazione tra i medici è un obiettivo prioritario per MAMog. Innanzitutto perché permette diagnosi tempestive, precoci addirittura, e di fare prevenzione. Poi perché, aumentando la consapevolezza su questa patologia, possiamo ottenere il riconoscimento dell’osteoporosi gravidica quale patologia per la quale il SSN possa garantire dei livelli essenziali di assistenza alla mamma e alla famiglia intorno a lei.

Ad oggi, invece, il percorso che conduce alla diagnosi è lungo e accidentato, oltre che molto oneroso. E lunghe, lentissime e costose sono anche le terapie, farmacologiche e riabilitative, per tornare a una vita normale. L’impatto di questa mancanza di tutela sulle pazienti e le loro famiglie è tale che molte mamme non possono permettersi le cure. Ritrovandosi a convivere con invalidità, dolore cronico, povertà, per aver dovuto sostenere spese enormi per far fronte alla patologia.

Una madre con osteoporosi gravidica è una donna che urla dal dolore, immobile in un letto o su una sedia. Sono i medici, innanzitutto i ginecologi, che possono salvare una mamma che ha appena partorito dall’affondare nel disastro dell’osteoporosi gravidica.

Ringraziamo sentitamente il prof. Gambacciani, nostro relatore, e tutti gli specialisti presenti che ci hanno ascoltato. Con loro speriamo di fare questo piccolo enorme passo in avanti per tutte le MAMog di oggi e di domani.